lunedì 27 agosto 2012

CIA di Tim Weiner (Rizzoli)


Ascesa e caduta dei servizi segreti più potenti del mondo. Il premio Pulitzer Tim Weiner ha recuperato per primo dagli archivi migliaia di documenti, spesso appena declassificati, e intervistato centinaia di protagonisti. Oggi demolisce il mito dei servizi segreti americani mettendone a nudo corruzione, brutalità e inefficienza, in una ricostruzione ricca di particolari inquietanti, che getta nuova luce sul nostro recente passato, e sul lato oscuro della politica estera degli Stati Uniti. "Una necessità sgradevole ma vitale": così nel 1960, in piena Guerra fredda, il presidente Eisenhower definì l'attività di spionaggio. In quell'epoca, la sigla già aveva già i contorni del mito. Eroi intrepidi che sventavano complotti internazionali, ma anche sicari senza scrupoli responsabili di rapimenti, torture e massacri. L'agenzia di spionaggio americana esisteva già dal 1947 e il suo primo successo era stato proprio in Italia: aver "salvato" il Paese dal comunismo alle elezioni del 1948. Ma molti furono in seguito gli insuccessi: dall'impiego di ex gerarchi nazisti come "combattenti per la libertà" al disastroso tentativo di assassinare Fidel Castro, dalle fallimentari infiltrazioni in Manciuria durante la guerra di Corea alle operazioni in Iraq. A caccia delle verità nascoste nei sessant'anni di storia della CIA, il premio Pulitzer Tim Weiner ha recuperato dagli archivi migliaia di documenti, spesso appena declassificati, e intervistato centinaia di protagonisti.

Tim Weiner, giornalista del “New York Times” e un paio di Pulitzer alle spalle, si è occupato della Cia per vent’anni e ha sempre sostenuto, in maniera appassionata, questa tesi.

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