lunedì 20 agosto 2012

Lo scienziato e lo sciamano di Paolo Dossena (Lindau). Prefazione di Giorgio Galli


Nella prima metà del XX° secolo ebbe una grande notorietà la geopolitica, una teoria secondo la quale il destino dei popoli è determinato dall’ambiente geografico in cui vivono. Applicata al quadro storico e ideologico di allora, questa teoria rappresentò più di una giustificazione al nazionalismo e all’espansionismo di paesi quali la Germania nazista o l’Unione Sovietica di?Stalin, che furono alla base del secondo conflitto mondiale. I suoi fautori – tra gli altri, l’inglese Mackinder e i tedeschi Ratzel e Haushofer, il consigliere spirituale di Rudolf Hess – erano convinti che la conquista di alcune regioni avrebbe garantito il dominio universale. In particolare Mackinder era persuaso che il cuore del mondo, l’Heartland, fosse la vasta regione russa, inattaccabile dal mare e ricca di enormi risorse economiche e naturali: chi l’avesse controllata avrebbe governato l’«isola del mondo», l’enorme distesa di terre e acque dell’Europa e dell’Africa. L’Heartland rappresentò la grande scommessa di Hitler dopo il fallimento del misterioso volo aereo di Hess verso l’Inghilterra, probabilmente alla ricerca di un accordo di spartizione della regione russa.
Assorbendo idee e dogmi positivisti, razzisti e darwinisti, combinandosi, in alcuni dei suoi esiti, con suggestioni esoteriche e magiche, la geopolitica, più di altre teorie novecentesche, ha incarnato le diverse anime del «secolo delle ideologie e del mattatoio», tra i cui risultati vi è la stessa configurazione del mondo in cui viviamo oggi e dei rapporti di forza che in esso sussistono.

Paolo A. Dossena è nato nel 1968. Nel 2002 ha pubblicato Hitler e Churchill; nel 2010 è uscita invece, presso Lindau, una sua intervista in forma di libro a Giorgio Galli (Intervista sul nazismo magico). Il suo libro Le Frontiere dell’odio (2009) è stato ritirato dal commercio a causa di sostanziali divergenze con l’editore a proposito dell’editing. Per Rizzoli, ha parzialmente tradotto e curato la riedizione della Seconda guerra mondiale di Winston Churchill, per la quale ha scritto un breve saggio introduttivo, e Il grande terrore di Robert Conquest. Per Bollati Boringhieri ha tradotto Lingua madre di Dean Falk.

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